Quando un cucciolo entra in famiglia, una delle prime domande che viene posta al veterinario è: “Quando posso lavarlo?”. In realtà non c’è una regola assoluta.

Sicuramente è sconsigliabile fare il bagnetto durante i primi giorni a casa, perché il cane si trova già in una situazione di stress, più o meno evidente, dovuta al cambio di ambiente.

In generale, con le dovute cautele, il cucciolo può essere lavato dai due mesi di età, a patto che la stanza utilizzata sia abbastanza calda, che si usino detergenti delicati e che per asciugarlo si ricorra ad asciugamani e phon, affinché il pelo non resti umido. Buona regola può essere farlo di sera, prima di andare a dormire, in modo tale che l’animale non venga esposto a correnti d’aria.

Dal punto di vista comportamentale è importantissimo abituare il cucciolo, sin dai primi mesi, al contatto con l’acqua. E’ bene ricordare che il rinforzo positivo è sempre la tattica migliore per convincere un cane a fare qualcosa: si può iniziare a bagnargli le zampe mentre si gioca con lui, si possono usare dei premietti per distrarlo, l’importante è non usare metodi coercitivi e interrompere il lavaggio ai primi segni di inquietudine. Le regole fondamentali sono la pazienza e la gradualità: in questo modo i vostri sforzi iniziali saranno premiati per tutto il periodo di convivenza con il vostro quattrozampe.

E per quanto riguarda la sua salute?

La pelle del cane è protetta da uno strato lipidico prodotto dalle ghiandole sebacee distribuite su tutta la superficie corporea. Questo strato ha un’importantissima funzione protettiva e nutriente. In condizioni di salute, quindi, il bagno non deve essere effettuato più di una volta ogni 20-30 giorni, proprio per non seccare la pelle rendendola quindi più sensibile all’aggressione di agenti esterni quali batteri, lieviti e parassiti. E’ importante ricordare che se il cane ha la possibilità di fare il bagno in mare, bisogna poi risciacquarlo con acqua dolce al fine di rimuovere qualsiasi residuo di sale, dannosissimo per l’equilibrio della cute.

E’ fondamentale evitare l’ingresso di acqua nelle orecchie, per esempio ponendo una garzina al loro interno per tutta la durata del bagnetto, perché l’umidità può danneggiare questi organi portando allo sviluppo di otiti molto fastidiose.

In particolare, per quanto riguarda l’igiene delle orecchie, è bene ricordare che un orecchio sano è un orecchio naturalmente “pulito”. Una piccola quantità di cerume, così come nelle persone, ha una funzione protettiva per l’equilibrio del tessuto auricolare. Una detersione profonda, con prodotti specifici, si rende necessaria solo quando la quantità di cerume è eccessiva: in quel caso, però, è bene indagare l’eventuale presenza di un’otite sottostante.

Che dire invece dei gatti?

I gatti sono per natura animali meticolosi e sono tra i mammiferi più puliti e attenti alla propria cura. La maggior parte dei gatti, se in salute, dedica infatti diverse ore al giorno alla propria toelettatura.

Solitamente non è quindi necessario fare un vero e proprio bagnetto al gatto, tuttavia, in alcuni casi, può essere utile un piccolo aiuto da parte dei proprietari.

Spazzolare abitualmente il gatto è importante sia negli animali a pelo corto, per rimuovere i peli morti ed aiutare la muta, che negli animali a pelo lungo, per prevenire la formazione di nodi anche di grandi dimensioni, che possono arrecare grave disagio: qualche volta questi gatti arrivano addirittura a strapparsi i grossi nodi con le unghie, lasciando delle aree cutanee alopeciche e arrossate.

Per evitare la formazione di grossi nodi nei gatti a pelo lungo può essere necessario spazzolarli anche ogni giorno. Nel momento in cui si trova un nodo si può provare ad eliminarlo prima con le dita (eventualmente utilizzando lozioni districanti), poi con il pettine. Se il nodo è troppo grosso e adeso alla cute, meglio rivolgersi al toelettatore o al veterinario, perché lo tagli con una tosatrice. Si sconsiglia vivamente di provare a rimuovere i nodi con le forbici o con qualsiasi altro strumento tagliante poiché la cute del gatto è molto sottile e può essere facilmente lesa in modo accidentale. Queste lesioni cutanee possono essere estremamente gravi e necessitare cure veterinarie immediate, che prevedono la rasatura della zona interessata, la pulizia accurata della stessa, la sutura e poi numerose visite di controllo presso la clinica veterinaria per valutare la guarigione della ferita e, infine, per rimuovere i punti di sutura.

Per quanto riguarda il taglio delle unghie, è importante abituare il gattino fin da piccolo perché come sappiamo la maggior parte dei gatti, per natura, non ama essere “tenuto fermo” in alcuna maniera. Attenzione ai gatti che vivono anche all’esterno, perché nel loro caso può essere sconsigliabile, in quanto le unghie sono un’arma di difesa nelle lotte.

Ma come si tagliano le unghie? L’ideale è farlo in due: una persona terrà fermo il gatto, l’altra si dedicherà alle unghie. Solitamente l’area terminale dell’unghia è trasparente e appuntita: è questa la parte da tagliare con un tronchesino. L’area da evitare è quella rosata, che contiene i nervi e i vasi sanguigni, perché altrimenti si può provocare dolore e sanguinamento.

Per quanto riguarda le orecchie, è bene ricordare che anche per i gatti l’orecchio sano è un orecchio naturalmente “pulito”. Nel momento in cui ci accorgiamo di una eccessiva produzione di cerume, quindi, è consigliabile programmare una visita dal veterinario poiché potrebbe esserci un’otite sottostante.

Di tutti i prodotti in commercio, quale è meglio utilizzare per lavare i nostri cani e gatti? Esistono molti tipi di shampoo per animali, alcuni generici, altri “medicati” (antiparassitari, antimicotici, disinfettanti).

Se vogliamo lavare il nostro animale frequentemente, quindi una volta ogni 20-30 gg circa, è molto importante utilizzare prodotti delicati. La maggior parte di questi contiene acidi grassi essenziali, che proteggono lo strato lipidico della cute e PUFA (un’altra categoria di acidi grassi), che esplicano un’azione antinfiammatoria a livello locale. In aggiunta contengono sostanze quali l’estratto di echinacea e l’octopirox, che potenziano le difese naturali dell’organismo contro l’aggressione batterica. Questi prodotti rispettano il pH fisiologico della cute, aiutando a compattare le lamelle di superficie del pelo, conferendogli resistenza e lucentezza.

Per quanto riguarda i prodotti “medicati”, è importante sottolineare che vanno utilizzati solo dietro indicazione del medico veterinario, qualora ci sia una patologia cutanea che necessita di uno specifico trattamento; in questi casi anche la frequenza del lavaggio viene preventivamente concordata con il medico.

La shampoo-terapia è infatti utilizzata come trattamento complementare di alcune dermatiti, per il suo effetto sinergico con le terapie sistemiche, che porta a una risoluzione più rapida dei segni clinici. In alcune situazioni può anche essere utilizzata come unico trattamento: per esempio in alcune malattie di tipo seborroico e nella prevenzione delle infezioni batteriche ricorrenti.

I vantaggi sono molteplici: l’abbassamento della carica microbica, la drastica diminuzione degli allergeni e delle sostanze irritanti, l’idratazione dello strato corneo della cute, il sollievo dal dolore e della sensazione pruriginosa.

In generale, perché la shampoo-terapia sia efficace, è importante frizionare l’animale e lasciare agire lo shampoo per alcuni minuti prima di effettuare il risciacquo con abbondante acqua tiepida.

In conclusione possiamo affermare che assicurare un buon grado di igiene ai nostri animali è fondamentale per il loro benessere (e perché no, anche per il nostro), ma che è bene scegliere i prodotti giusti e non esagerare con la frequenza dei lavaggi, a meno che non ci sia una ragione medica.

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